

80 anni di Confcommercio, 'un segno nella storia del Paese'
Sangalli, 'parole chiave continuità, equilibrio, cambiamento'
"Il 25 aprile del 1945 l'Italia veniva liberata. Da quello stesso respiro di libertà, il 29 aprile 1945 comincia - dalla libertà d'intraprendere e dalla volontà di ripartire - la 'storia di popolo' chiamata Confcommercio". Il presidente Carlo Sangalli lo sottolinea nella sua relazione all'assemblea annuale, che coincide con gli 80 anni di Confcommercio. "Una storia collettiva che decennio dopo decennio, al commercio, ha aggiunto nel nome - e nell'identità - anche il turismo, i servizi, i trasporti, le professioni e, infine, la cultura. Una storia collettiva fatta di donne e uomini, famiglie e imprese, territori e città, cambiamenti e identità". E' l'occasione, dice Sangalli, per "costruire un ponte indispensabile tra tutte queste storie, tra il nostro passato e il nostro futuro. Questo significa per noi 'ricordare il futuro', lo slogan che abbiamo scelto per questi 80 anni e che si declina in tre parole chiave: continuità, equilibrio, cambiamento". E spiega: "Continuità, perché continua è stata la nostra presenza diffusa nel Paese. Equilibrio, tra libertà d'impresa e regole, rappresentanza e valori, persone e comunità. Cambiamento, quello dell'economia e della società italiana; lo abbiamo accompagnato nel tempo e continuiamo a farlo". Confcommercio "da ottant'anni interpreta il ruolo di grande corpo intermedio, consapevole di rappresentare un modello di vita e di lavoro che dà forma alle nostre città e alle qualità del vivere comune. Ci sentiamo parte responsabile del bene comune, costruttori di comunità, tassello indispensabile della storia del Paese. Della sua storia, e anche del suo futuro. Questo è l'impegno che prendiamo per i prossimi 80 anni. Un impegno di responsabilità e fiducia, coraggio e generosità che si traduce nel nostro essere la Confcommercio. Una grande organizzazione storica. Storica perché, con le nostre battaglie, le nostre idee, le nostre persone abbiamo incrociato la storia economica e sociale del Paese. Storica perché siamo fatti di storie che, insieme, fanno la storia. Storica perché vogliamo lasciare un segno nella storia del Paese".
W.Schneider--BP