

Cgia, in 9 casi su 10 le tasse sono 'nascoste'
Quest'anno la famiglia tipo ne versa poco più di 20 mila euro
In oltre 9 casi su 10 le tasse e i contributi pagati dalle famiglie dei lavoratori dipendenti sono prelevati dalla busta paga lorda o sono inclusi negli acquisti di beni e di servizi. Sono tasse prese "alla fonte" (Irpef o contributi Inps) o "nascoste" (Iva, accise, contributo al Ssn dall'Rc auto, imposta Rc auto, canone Rai). Solo in poco meno di un caso su 10, l'operazione avviene per mezzo di un pagamento cash od online o presso uno sportello bancario/postale. Lo rileva la Cgia che per il 2025 ha stimato in 20.231 euro il peso fiscale complessivo che grava su una famiglia tipo (due lavoratori dipendenti con un figlio a carico). Tra tasse prese alla "fonte" il gettito è di 12.504 euro (61,8% del totale). Con l' aggiunta di quelle "nascoste" al fisco vanno altri 7.087 euro (35%). Pertanto l' importo totale tolto dalla busta paga lorda ai due coniugi è di 19.591 euro (96,8% del prelievo totale) e devono sborsare poco meno di 640 euro all'anno di tasse (bollo auto e Tari) che ha una incidenza sul totale del 32%. Per la Cgia il prelievo svolto con il sostituto di imposta dà luogo a un rapporto tra il fisco e i lavoratori dipendenti molto diverso da quello con gli autonomi che devono pagare in misura consapevole la gran parte del carico fiscale; così il 'popolo delle partite Iva' ha un' insofferenza verso le tasse molto superiore a quella manifestata dai dipendenti. L' Irpef incide sulle entrate fiscali "solo" per il 30%. Questo vuol dire che sul restante 70%, la possibilità di evadere può essere imputata a tutti i contribuenti che in Italia sono 42,5 milioni, di cui 23,8 milioni sono lavoratori dipendenti, 14,5 milioni pensionati, 1,6 milioni autonomi e altri 1,6 milioni percettori di altri redditi (affitti, terreni, buoni del tesoro). L' area che ne conta di più è Roma (2,9 milioni contribuenti Irpef, di cui 105.000 autonomi). Poi Milano con 2,5 milioni (96.260 gli autonomi) e Torino con 1,6 milioni (62.000 gli autonomi). Nel 2024 la pressione fiscale in Danimarca era al 45,4% del Pil, in Francia al 45,2, in Belgio al 45,1, in Austria al 44,8,in Lussemburgo al 43. Nell'UE, l'Italia è al sesto posto con un tasso del 42,6% del Pil. Tra i nostri principali competitor commerciali solo la Francia aveva un carico fiscale superiore al nostro, gli altri, invece, registravano un livello inferiore: in Germania era al 40,8% (-1,8%), in Spagna al 37,2 (-5,4%). Il tasso medio in Ue, era al 40,4 (- 2,2% della media nazionale italiana).
N.Horn--BP