

Allarme alghe a Cadice: un disastro per turismo ed ecosistema
Sos per la piaga asiatica che ha tinto di marrone le spiagge
Cadice sta affrontando una vera e propria catastrofe ambientale a causa dell'invasione dell'alga esogena Rugulopteryx okamurae, proveniente dal sud-est asiatico. Questa alga, comparsa per la prima volta nello Stretto di Gibilterra nel 2015 e probabilmente arrivata tramite le acque di zavorra delle navi, si è diffusa in modo "inedito" e sta colonizzando rapidamente le coste. Il danno è particolarmente evidente a La Caleta, la spiaggia più iconica di Cadice e una delle migliori della Spagna, sulla Costa de la Luz, in Andalusia. Gli operatori municipali hanno rimosso oltre 1,2 milioni di chili di alghe tra maggio e metà luglio, con picchi di 78.000 chili in un solo giorno. L'alga forma un tappeto marrone e maleodorante, rendendo la spiaggia impraticabile e deturpando il paesaggio. "Siamo completamente sopraffatti. E' una catastrofe ambientale". ha riconosciuto l'assessore comunale per le Spiagge, José Carlos Teruel, in dichiarazioni ai media. Il problema va oltre la pulizia delle spiagge: la Rugulopteryx okamurae si fissa alle rocce, soppiantando le specie autoctone e alterando l'intero ecosistema sottomarino. Non ha predatori conosciuti e la sua capacità di riproduzione e rilascio di composti tossici la rende quasi invincibile. Gli esperti non prevedono una soluzione a breve termine, e l'alga continuerà a crescere. L'impatto si estende anche alla pesca e alla biodiversità, mettendo a rischio l'equilibrio ecologico del vicino Stretto di Gibilterra. Il Comune di Cadice ha lanciato un "Sos" al governo centrale e alla Giunta dell'Andalusia, chiedendo aiuto per gestire la battaglia, che sta perdendo. Attualmente, la biomassa raccolta finisce in discarica, ma si stanno studiando usi alternativi come fertilizzanti o combustibili, anche se non esiste ancora un permesso specifico per il trattamento di una specie invasiva. La situazione attuale compromette gravemente l'attrattiva turistica di Cadice, le cui spiagge, considerate tra le migliori, sono ora deturpate e inaccessibili a causa dell'invasione.
Z.Zimmermann--BP