

Berlino attacca Unicredit, il Tar decide entro il 16 luglio
Discusso ricorso golden power. Governo tedesco resta in Commerz
Bisognerà aspettare ancora qualche giorno per sapere se, a detta del Tar del Lazio, l'esercizio da parte del governo dei poteri speciali del golden power nei confronti di Unicredit sia stato corretto. Il tribunale amministrativo, al termine dell'udienza di discussione del ricorso di Unicredit contro le prescrizioni imposte per la scalata a Banco Bpm, ha fatto sapere che la sentenza verrà pubblicata "entro il 16 luglio" non escludendo che i tempi possano essere anche più contenuti. Mentre a Roma gli avvocati dello Stato, di Unicredit e di Bpm discutevano il caso, da Berlino è arrivata la dura presa di posizione del governo tedesco nei confronti della banca guidata da Andrea Orcel, 'rea' di aver aumentato al 20% la sua quota in Commerbank, trasformando derivati in azioni. "Il governo respinge il metodo non amichevole e non concordato di Unicredit" e "supporta la strategia dell'indipendenza di Commerzbank", come "ha chiarito anche a Unicredit", ha detto una portavoce del ministero delle Finanze, precisando che lo Stato "non cederà la sua quota" del 12% in Commerzbank mentre la banca tedesca ha chiarito che l'aumento della quota "non è stato concordato". In udienza gli avvocati dello Stato hanno definito "la motivazione del provvedimento" sul golden power "inattaccabile" e hanno chiesto di rimettere gli atti alla Corte di giustizia della Ue qualora venissero individuati "profili di incertezza". Dal canto suo il legale di Unicredit, Fabio Cintioli, ha esordito dicendo che nella vicenda "c'è il fantasma della discrezionalità, il nulla della motivazione" e ha chiesto la pubblicazione del dispositivo della sentenza. Intanto da Bruxelles un portavoce della Commissione Ue ha detto che è stata ancora presa "alcuna decisione" sull'esercizio del golden power da parte del governo. "Non abbiamo nemmeno concluso alcuna valutazione preliminare e non è stata inviata alcuna lettera", ha spiegato, dopo che ieri si era parlato del possibile invio, già oggi, di una lettera a Roma per contestare l'utilizzo dei poteri speciali nella vicenda. Sulla vicenda non si sbilancia il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti: "sono cose di cui non so, di cui non posso parlare".
F.Herzog--BP