Badische Presse - Cardinale Napoli, stop appalti senza scrupoli e lavoro nero

Cardinale Napoli, stop appalti senza scrupoli e lavoro nero
Cardinale Napoli, stop appalti senza scrupoli e lavoro nero

Cardinale Napoli, stop appalti senza scrupoli e lavoro nero

'Operai uccisi da assenza controlli e dalla superficialità'

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"Basta alle parole che coprono! Basta agli appalti senza scrupoli! Basta alla piaga devastante del lavoro nero!". Lo dice il cardinale di Napoli, Domenico Battaglia, in un messaggio in occasione dei funerali dei tre operai di Napoli, per il crollo del montacarichi mentre stavano effettuando la manutenzione di un palazzo. "Non possiamo accettare che la morte sul lavoro diventi notizia da dimenticare. Non è stato il destino. È stata l'assenza delle regole. È stata la mancanza di sicurezza e di controllo, la superficialità di chi doveva proteggere. È stato il silenzio di chi sa e non interviene, è stata la fretta che mette il profitto sopra la vita, è stato un sistema che ancora oggi, nel 2025, espone al morire chi lavora per vivere". Tra oggi e domani i funerali delle tre vittime del crollo di Napoli. In mattinata a Calvizzano, nella chiesa di San Giacomo, la cerimonia funebre di Ciro Pierro, di 62 anni. A Secondigliano, invece, l'ultimo saluto a Luigi Romano, 67 anni, di Arzano, nella chiesa dei Santi Cosma e Damiano. Per Vincenzo Del Grosso, 54 anni, esequie a Forcella nella giornata di domani. "Oggi - sottolinea il cardinale Battaglia - il nostro cuore, il cuore della nostra Chiesa napoletana è attraversato da un dolore profondo per la morte di Vincenzo, Ciro, e Luigi. Tre uomini, tre lavoratori, tre storie spezzate mentre con dignità guadagnavano il pane per vivere. Erano in un cantiere, su un mezzo di sollevamento ma in un attimo è crollato tutto: il cestello, il giorno, i sogni, le promesse. È crollato, ancora una volta, quel patto sacro che dovrebbe tenere insieme lavoro e sicurezza, fatica e dignità. Per questo non possiamo tacere. Non possiamo far finta che si tratti solo di una tragica fatalità". Secondo il cardinale "questi nostri fratelli non sono morti per un caso. Sono stati uccisi da un'ingiustizia che ha nomi e responsabilità. E la Chiesa di Napoli, che prega per le vittime ed esprime alle famiglie e agli amici di Vincenzo, Ciro e Luigi tutta la sua vicinanza, sente anche il dovere di gridarlo. Il lavoro deve possibilità di vita e non rischio di morte. Deve promuovere la dignità, non mettere in pericolo. Chi lavora ha diritto a tornare. A tornare la sera, a tavola, con le mani sporche ma il cuore salvo. A tornare a stringere i figli, a salutare gli amici, a dire "ci vediamo domani". Ecco perché oggi il nostro lutto non può essere solo commozione. Deve diventare impegno. Deve diventare voce. Deve farsi lotta per una giustizia sociale che non sia parola astratta, ma carne viva di regole rispettate, controlli veri, dignità tutelata".

J.Klein--BP